Senza categoria

Cosa fai quando pensi?

– Non so se a te succede. A me sì. – Cosa ti succede? – Di bloccarmi. Di rimanere immobile, all’improvviso. Di smettere di fare qualsiasi cosa. -In che senso dici? – Insomma mi succede di interrompere quasi il respiro e di estraniarmi da tutto. Ho capito poi, col tempo e con la frequenza quasi quotidiana di questi blocchi, che è come se mi concentrassi su un nucleo, su una cosa piccola dentro di me che ha bisogno di essere vista, pensata.- E che succede allora? – Succede che penso ma non so bene cosa. Parto, forse, ma senza bagagli, in un viaggio mentale durante il quale la mente però non va da nessuna parte se non dentro se stessa. – Allora mediti! – Non lo so. Dici che questo blocco è meditare? – Non lo so ma a me pare di sì.

Senza categoria

Donne e madonne

Le Edizioni Paoline hanno fatto una strana operazione. Hanno messo in vendita una Bibbia per i ragazzi e una Bibbia per le ragazze. Nella prima personaggi maschili e nella seconda quelli femminili. Presumo come riferimenti, modelli. Un’operazione medievale, non saprei come definirla altrimenti. Potrei però dire che è una stronzaggine che strizza l’occhio alla tendenza odierna a fare regredire quel poco di civiltà che nonostante tutto c’è. Il “progresso” della Chiesa significa tornare a categorie già condannate dalla storia? Papa Francesco lo sa? Immaginiamo che lui legga solo la Bibbia per maschi. Un bel guaio. Se le fanciulle leggeranno solo la Bibbia messa insieme per loro, temo che non diventeranno mai madonne. E forse nemmeno donne.  Ma poi ho saputo che una scrittrice nigeriana, Chimamanda Ngozi Adichie, ha scritto un libro pubblicato da Einaudi che si intitola  “Cara Ijeawele, Quindici consigli per crescere una figlia femminista”. E mi sono detta, in attesa di leggerlo anche io, va be’, dai, una possibilità c’è. Quale?  Che lo legga papa Francesco. Ovviamente.

Senza categoria

Rieccomi

L’ultimo post qui è del 25 ottobre 2016. Ora il blog ha una nuova veste grafica, che mi piace anche perché in alto ci sono lettere (chi ha scelto la foto mi conosce bene, sapeva che mi sarebbe piaciuta). Già, lettere, proprio quelle che servono per scrivere parole: una frase dopo l’altra e si può arrivare lontano e viaggiare all’infinito.   L’altro giorno ho sentito qualcuno dire che i blog, in auge fino a pochi anni fa e tutt’ora punto di forza di giornali on line, oggi sono invece “obsoleti”. E lasciati, appunto, a certe categorie. Mentre l’uso di Facebook (e di altri social) anche per scrivere pensieri, cronache, è diffusissimo. E che me ne importa a me. Io qui mi trovo benissimo. E’ il 14 marzo, oggi. Sera tardi. E mi chiedo se riuscirò a scrivere qui da questo mese in poi. Io sono pigra, cosa che non avrei mai sospettato un tempo. Ma penso parecchio. Si vedrà. Vedremo. Per la cronaca registro qui che questi primi mesi del 2017 sono stati molto importanti. Hanno segnato una serie di cambiamenti per me e mi hanno visto prendere decisioni di cui non mi sarei creduta capace. E si continua.

Senza categoria

Inter libros

Vi prego, non pensate che sono solo io quella che trova, sempre ma veramente sempre, nei libri letti, una tale quantità di riferimenti e “connessioni” non solo alla realtà quotidiana ma al mondo dei libri che risulta evidente come la lettura sia attività che interconnette tutto il vivibile e oltre! E non se ne può fare a meno. ovviamente. Secondo me chiunque può vederle queste interconnessioni: se solo si avvicina alla lettura con passione e interesse. I libri (le storie, le narrazioni, i saggi ecc.) dialogano tra loro, parlano, si odiano e si amano anche, si rincorrono, si mettono in fila, si squadernano, per così dire, davanti a noi per offrirci non una lettura semplicemente, non il tempo felice  o uno spazio solitario ma la vista dell’intero mondo (dell’intero universo, ma non voglio allargarmi troppo visto che non è bene svelare tutti i misteri). Ho detto la vista? Sì, ma preciso: anche la comprensione del mondo. La nostra vita è una cosa così piccola che abbiamo bisogno di un’infinità di altre vite per cavare un senso dalla nostra e leggere è un modo semplice per farlo. Costoso sì, anche ingombrante ma necessario. Un esempio recente: domenica scorsa mi è capitato di vedere un servizio televisivo sull’uso di una droga, il Fentanyl, un oppiaceo di sintesi, da parte di moltissimi giovani di uno stato baltico nel quale non si trovano le droghe più “comuni” come eroina o cocaina. Lì, insomma possono usare solo ‘sto Fentanyl che io non avevo mai sentito nominare. Il giorno dopo, lunedì, sto leggendo un libro, prestatomi, che s’intitola Ti mando un bacio del “giovane” Niccolò Zancan, pubblicato da Sperling & Kupfer. E mi imbatto nel Fentanyl che uno dei protagonisti usa in un momento particolare. Nel romanzo si raccontano le vicende di un gruppo di padri separati con figli e delle loro vite segnate da matrimoni malvissuti. Coincidenza? Nel romanzo trovo però riferimenti ad altri romanzi e a musiche e canzoni che mi attizzano la curiosità e che arricchiscono le mie conoscenze. Vi pare poco? Vi pare inutile? O scontato?

Senza categoria

Quattro anni!

Sono passati quattro anni dall’ultimo mio post qui, su Memoranda. Un tempo infinito per il web. Ma niente o quasi per la mia vita: non me li sento questi anni addosso il che vuol dire che non sono più matura né più giudiziosa. Ma qualcuno che mi è molto caro suggerendomi di riprendere a scrivere, liberamente, mi ha ricordato la mia Memoranda. Qui avevo finito con il parlare solo dei libri letti (mini recensioni, per carità), tralasciando tutto il resto, la vita vissuta e non letta. Perciò voglio riprovarci. Ma non prometto (se c’è una cosa che ho imparato è proprio che non si deve promettere mai…). Al seguito.

Senza categoria

Agosto forzato in città

clip_image001

Agosto

1) L’antiquario di Juliàn Sànchez (Einuadi giugno 2010, pag. 472, in prestito da Doni).

2) Che la festa cominci di Biccolò Ammaniti (Einaudi ottobre 2009, pag. 328, in prestito da Doni). Che dire… un gran bel esercizio di scrittura. Non ha dimenticato di essere stato chiamato scrittore cannibale. Ma l’età ha mitigato la sua tendenza splatter annacquandola però con l’umorismo nero…

3) Il viaggio con gli stivali di Tobia Desalvo /Il Ponte Vecchio settembre 2011, pag. 173). Che peccato sto ragazzo, figlio di amici di Franco e Lidia, che va fino alle foci del Volga in motocicletta, racconta il suo viaggio, ma non sa scrivere in un italiano corretto e accettabile. Secon do me ha pagato l”editore” e non si è fatto leggere il testo da nessuno. Peccato.

4) Animanera e 4 racconti plumbei di Daniele Brolli (Baldini & Castoldi, gennaio 1997 pag. 393) Avevo, all’epoca, interrotto a metà la lettura di questo libro. L’ho ripresa e i 4 racconti plumbei sono davvero belli. Non esattamente di genere romantico…

5) Liù Biografia morale di un cane di Edmondo Berselli (Mondadori 2009, pag. 177m in prestito da Doni)

6) Il gatto di George Simenon (Adelphi settembre 2011, pag. 165, in prestito da Doni)

7) Nomi, cose, città. Viaggio nell’Italia che compra di Arnaldo Greco (Fandango aprile 2009, pag. 209, € 14,00). Interessante. L’autore è giovane.

8) Prima di ucciderla di Elizabeth George (Tea giugno 2008, pag. 573, in prestito da Do). Ce ne fossero state altre 1000 di pagine da leggere, non avrei avuto alcun problema di noia…

9) Lo scheletro nell’armadio di W. Somerset Maugham (Adelphi giugno 2004, pag. 239, in prestito da Do). Meravigliosa scrittura d’antan…

10) La vita degli animali di J. M. Coetzee (Adelphi ottobre 2003, pag. 155, in prestito da Do). “La prima apparizione di Elizabeth Costello. Il libro chiave del premio Nobel 2003”. La Costello, futuro personaggio dell’autore qui fa una conferenza sul rapporto tra uomo e animale. La seconda parte del libro contiene gli interventi d vari studiosi. Molto interessante ma non aggiunge nulla a quanto so già.

11) Chiedi scusa! Chiedi scusa! Di Elizabeth Kelly (Adelphi luglio 2010 pag. 349, in prestito da Doni). Opera prima. Mi domando cosa potrà scrivere ancora. Un libro che narra la follia di alcuni dei più eccentrici e ricchi americani, tipo quelli immortalati anche in alcuni film. Non c’è morale, né fini. Nessun personaggio potrebbe essere europeo e men che meno orientale. Solo una patria senza patria produce simili soggetti. Il guaio è che probabilmente esistono davvero… Lungo elenco, come d’uopo per gli autori Usa, di persone ringraziate, compreso il cane.

12) La ragazza francese di Piero Soria (Mondadori febbraio 2005, pag. 328, on prestito da Doni). Ma che è? Un giallo? Un poliziesco sui generis? Una storiella per raccontare un pezzo di Francia e la storia di tipi originali? Boh. La scrittura non è male… la confonde il lettore costringerlo ad un super lavoro per tener dietro a tutti i personaggi. L’elemento giallo è risibile. Libro sprecato. Autore con molta stoffa ma pieno di tutti i vizi degli scrittori italiani. Ed ho detto tutto.

13) Dopo ogni abbandono di Brunell Schisa (Garzanti agosto 2009, pag. 322, in prestito da Do). Romanzo storico? Non proprio. Un romanzo che racconta della famosa e realmente esistita contessa Clara. Ma inizia con la sua morte e il processo al suo uccisore. Visto dalla parte del giovane medico chiamato al capezzale della contessa. Così che il romanzo è la storia di questo medico piuttosto che della contessa. Strano modo di fare un romanzo storico su un personaggio vero. Tanto che per ripicca le ultime 50 pagine non le ho lette.

14) Jezabel di Irene Nemirovsky (Adelphi marzo 2007, pag. 194, in prestito da Doni). Personaggio d’altri tempi, una donna che odia invecchiare e distrugge se stesso e l’unica figlia sull’altare della bellezza, della giovinezza e dell’amore. Scritto benissimo. Ma sarà poi davvero un personaggio d’altri tempi? Il libro uscì nel 1936.